Sorgerà a ridosso degli scavi, esporrà i mobili e gli ori conservati nei depositi, sarà seminterrato per non alterare l’ambiente.
Renzo Piano sta progettando il nuovo museo archeologico di Ercolano. Un’attività in corso da alcuni mesi, che si sta svolgendo nel riserbo più assoluto. Lo stesso ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini ha chiesto di mantenere il silenzio, ma il mese prossimo il lavoro del senatore a vita potrebbe giungere a una prima conclusione, con la consegna dei primi elaborati di progetto.Si realizza così uno dei principali sogni di mister David W. Packard, figlio di uno dei fondatori di Hewlett-Packard, il filantropo americano che dal 2000 ha investito qualcosa come 16 milioni di euro nel progetto Ercolano. Packard, ex professore di latino e greco, ha scelto di lavorare con discrezione, non ama mettersi in mostra e tiene molto alla costruzione di un museo a ridosso dell’area archeologica. È stata una delle prime cose alle quali ha pensato quando 15 anni fa decise di impegnare tutte le sue energie per salvare Ercolano. Il mecenate californiano, che è cittadino onorario di Ercolano, non solo ha investito ingenti risorse, ma ha voluto supportare la soprintendenza di Pompei con una sua squadra di specialisti, coordinata dall’architetto Jane Thompson. La manager 14 è stata chiamata ad aprile 2014 dal ministro Franceschini nel Consiglio superiore dei beni culturali.David Packard ogni volta che è stato agli scavi ha sempre chiesto: posso fare il museo? Di qui, l’incontro del presidente del Packard Humanities Insitute, che ha sede a Los Altos in California, con il grande architetto genovese, che negli Stati Uniti ha realizzato alcune delle sue opere più significative, come il Resmick Pavillon a Los Angeles (2010) o il Whitney Museum at Gansevoort di New York, a Manhattan, sulle rive dell’Hudson, che sarà inaugurato il primo maggio prossimo.Renzo Piano è stato nei mesi scorsi a Ercolano, per effettuare un sopralluogo nell’area che ospiterà il nuovo edificio. Si tratta di una zona ubicata alle spalle dell’attuale Padiglione della barca di Ercolano, un manufatto poco funzionale che potrebbe anche essere rimosso per far posto al nuovo progetto di uno dei maestri dell’architettura contemporanea. Del progetto trapela una sola indiscrezione: avrà un impatto ambientale minimo, sarà seminterrato, in modo che la sagoma non comprometta il paesaggio e il tetto — come già sperimentato da Piano al California Academy of Sciences di San Francisco nel 2008 o al Vulcano Buono di Nola — potrebbe essere ricoperto da vegetazione. Un museo destinato a ospitare le migliaia di reperti che sono stipati dei depositi degli scavi.