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Forse non tutti sanno che all’ingresso degli scavi di Ercolano . C’è un parco COMUNALE aperto tutti i giorni in concomitanza appunto con gli orari degli scavi stessi. Un angolo verde dove passare un po’ di tempo o semplicemente una passeggiata. Spesso capita che quello che ci serve è proprio a portata di mano ma,…
Spesso ci si presentano dei problemi a volte anche abbastanza noiosi. Bollettini, canoni ,e bollette varie , spesso sono una perdita di tempo. Ad Ercolano si è aperta una agenzia di poste private che con la massima efficienza offre la possibilità , tra l’altro , ritiro e consegna a domicilio dei plichi gratis, entro un certo…
Il nuovo piano ridisegna i confini della zona rossa, cioè l’area per cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione in caso di eruzione. La nuova zona rossa comprende 25 Comuni in provincia di Napoli e di Salerno, 7 in più rispetto al Piano del 2001, e conta 700 mila abitanti da sgomberare.…
Negli anni 60 un certo Jean Paul Getty, interessato da imprenditore, allo sfruttamento dell’immagine di Villa dei Pisoni (Papiri) ad Ercolano, propose la realizzazione della struttura sul nostro territorio a scopo ludico/turistico. Per varie vicissitudini con lo stato Italiano, il progetto non andò in porto e Getty , costruì in America la nostra famosa Villa…
Sulla scia delle festività Natalizie 2013 , la buona volontà e l’impegno di imprenditori di Ercolano si voleva continuare anche per il Carnevale 2014, Le richieste all’amministrazione sono state presentate nei modi e tempi dovuti, ma si sa, i problemi ci sono. Aniello Iacomino Consigliere comunale si è prodigato puntando alla sensibilità del sindaco,assessori e…
“Avete sentito la notizia?” Il comune di Ercolano elargisce un contributo “Una Tantum” ai cittadini in difficoltà. Quando si apprendono certe notizie per strada, come minimo ci si informa. Ebbene, Ercolanorgoglio è andato a chiedere informazioni, proprio a palazzo Borsellino in via Marconi. Abbiamo chiesto all’usciere se sapesse dove si potessero reperire i moduli per la…
Questa è Via Aveta, una traversa si Via panoramica .Direte ,”beh cos’ha che non va”? Nulla , proprio nulla, questo pezzo di strada è stato ripristinato e riconsegnato alla viabilità circa 7 mesi fa. Risulta tutt’ora in ottimo stato , la pavimentazione in basolame è integra, perfettamente dritta e senza buche, allora? Ecco con una…
Sul sito del Comune di Ercolano, è comparsa nella sezione “trasparenza” la lista di alcuni amministratori con le rispettive dichiarazioni reddituali per l’anno 2012. Una già nota legge (441/98) prevedeva l’obbligo di trasparenza e la pubblicazione online dei redditi di tutte le cariche pubbliche. Con ulteriore modifica di tale legge , che abbassa per gli…
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Mentre si continua a parlare e spesso a sparlare di Terra dei fuochi, di bonifiche e leggi ad hoc esistono parti del paese che restano fuori dalla legalità e da ogni criterio di vita degno di questo nome. L’esempio dell’Ammendola Formisano di Ercolano.Abbiamo più volte sottolineato la presenza a pieno titolo del Vesuviano nella cosiddetta Terra dei fuochi, per grado d’inquinamento e per quegli stessi roghi che ne hanno caratterizzato nome e storia. Se si esclude il caso di Terzigno, con i fatti della SARI e della Vitiello, il Vesuviano sembra esser rimasto fuori dal mondo.
Fuori da quelle logiche che ora puntano i fari del clamore mediatico solo su quel vasto movimento che ha incominciato a scuotere le coscienze e le poltrone dei politici.
Oltre al basso Casertano e all’area nord del Napoletano, esiste un’altra realtà, spesso sconosciuta ma ancor più spesso sottaciuta, ed è quella del Parco Nazionale del Vesuvio, con criticità ambientali non distanti da quelle del Nolano, del Casertano e dell’hinterland partenopeo.
Emendamento al parlamento (video)
http://www.youtube.com/watch?v=US9HpHM-ybE
È evidente che c’è chi vuol negare una realtà, che per quanto inserita in un area protetta, è costellata di discariche di varia dimensione ma di pari pericolosità, la si nega o sminuisce, questo per non mostrare la propria inettitudine al governo e alla tutela del territorio o lo si fa per nascondere la propria connivenza, palese o nascosta che sia, con la delinquenza organizzata. Esiste, attorno al Vulcano, oltre alle discariche storiche, come quella La Marca di Somma Vesuviana e l’Ammendola Formisano di Ercolano, una sorta di terra di nessuno, una zona cuscinetto tra la natura e la città e dove quest’ultima vi deposita tutto quello che ingombra le sue strade e le sue case. Al termine di ogni carrozzabile che porta a monte, esiste il regno dell’eternit, degli pneumatici, dei fusti chimici e delle guaine d’asfalto. È il regno dove lo scarico abusivo è sovrano e dove nessuno controlla o punisce tale attività. Un esempio eclatante è appunto l’ex cava ed ex discarica dell’Ammendola Formisano, ex per modo di dire, poiché, mentre a metà degli anni novanta veniva abbandonato il suo uso a immondezzaio, un flusso interminabile di rifiuti illegali rivitalizzava la sua funzione fino ai giorni nostri, passando alla sua concreta consacrazione a sito si stoccaggio provvisorio nel 2004 e nel 2008, quando le amministrazioni Bossa e Daniele, giustificate da provvedimenti prefettizi, depositarono lì a futura memoria quello che le strade non potevano più contenere. ra lo scenario è quello di una natura e una storia deturpate, un’economia frustrata e la salute minacciata. Nell’ordine elenchiamo la devastazione di un luogo unico, un parco nazionale adibito a luogo di scarico delle immondizie; lo storico percorso della ferrovia vesuviana e la villa romana di cava Montone, fagocitati da incuria e spazzatura; l’economia rurale e quella turistica annientate da quel mostro di pattume che sovrasta, con i suoi 300 metri di altezza la piana delle Lave Novelle. E, infine, non di minore importanza, la salute, con la frazione di San Vito con un indice altissimo di patologie tumorali, sancito anche dagli studi epidemiologici del Ministero della Salute.
Ma davanti a tutto questo, cosa fanno le autorità? L’ammendola Formisano è stata declassata da SIN a SIR, da sito di importanza nazionale a sito d’importanza regionale per quel che concerne il risanamento e questo con i rischi che ne conseguono, viste le magre risorse economiche della regione rispetto alle casse statali. Questa è l’assurda sorte che accomuna anche la SARI e altri luoghi di morte e che non hanno la stessa fama di quest’ultima ma minano comunque la salute dei paesi a valle del Cratere.
È ora che anche chi vive all’ombra del Vesuvio si svegli, per prendere in mano le sorti del proprio destino, imponendo a chi amministra il territorio, indagini e bonifiche degne di questo nome e che non danneggino le colture che si dimostreranno immuni dagli effetti della contaminazione; facciano questo a 360°, in modo da non escludere nessun tipo di inquinamento, tanto meno quello elettromagnetico, causato dalla massiccia presenza, nella stessa zona di San Vito e del Colle del Salvatore, di tralicci dell’alta tensione, di trasmettitori per la telefonia mobile e ripetitori radiotelevisivi. A corollario di questa discarica multipla, perché compendio di quanto l’uomo può fare contro la natura e contro se stesso, c’è, a valle del sito, la Contrada Novelle Castelluccio e le sue numerose traverse, con tutta una serie di ex cave ormai ricolme di rifiuti. Qui, sotto le telecamere e sotto gli occhi di tutti, si scaricano i rifiuti e gli si da fuoco e si va avanti in questo modo praticamente da sempre, senza per questo avere preso mai provvedimenti tali da impedire questo immane scempio.Non è possibile andare avanti seguendo le mode del momento e sperare che l’attenzione verso questi luoghi rimanga tale, finché tale sarà l’onda mediatica. Non è possibile che le Lave Novelle siano state per decenni un ammortizzatore ecologico per chi ha vissuto e lavorato abusivamente sul territorio. Attendiamo quindi che le autorità e le amministrazioni facciano finalmente un passo definitivo, ovvero quello della bonifica, intesa non come semplice spostamento dei rifiuti ma come messa in sicurezza e risanamento di quelle terre e il loro controllo. È questo il compito gli spetta, attuare tutte le misure previste e da progettare per la riabilitazione di quei luoghi, altrimenti se ne vadano perché non sono degni di governaci.
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo comunica l’avvenuta sottoscrizione dell’accordo con la ‘Fondazione Istituto Packard per i Beni Culturali’ per l’ampliamento del parco archeologico di Ercolano e il miglioramento dei confini tra sito archeologico e città.
I firmatari dell’intesa sono il MiBACT, la ‘Fondazione Istituto Packard per i Beni Culturali’, il Ministero per la Coesione Territoriale e il comune di Ercolano.
L’accordo raggiunto prevede l’ampliamento del parco archeologico di Ercolano attraverso l’acquisizione di un’area di mq 5.171 posta a nord ovest degli scavi, la demolizione di immobili fatiscenti, con la relativa recinzione delle superfici e messa in sicurezza della zona e la riqualificazione, a cura del Comune di Ercolano, dello spazio compreso tra Via Cortili e Via Mare posto al confine nord ovest degli scavi.
Perché visitare la nostra splendida Ercolano? 22 ville del 700 …
Villa Aprile,Villa Arena,Villa Campolieto,Palazzo Capracotta,Villa Consiglio,Palazzo Correale,Villa De Bisogno Casaluce,Villa De Liguoro,Villa Durante,Villa Favorita
Villa Giulio de la Ville,Villa Lucia,Villa Manes Rossi,Villa Principe di Migliano
Palazzo Municipale di Ercolano,Villa Passaro,Villa Ruggiero,Villa Signorini I
Villa Signorini II,Palazzo Tarascone,Villa Tosti di Valminuta,Villa Vargas.
Il 2013 è ormai alle spalle, la città di Ercolano è stata protagonista per la prima volta forse. Rispetto agli altri anni “si è visto qualcosa ” . Ercolanorgoglio, vuole analizzare un po i numeri , almeno del periodo Natalizio. Con non poche problemi, quest’anno un po…